domenica 27 settembre 2015
monteverdelegge: La poesia della domenica - Konstantin Simonov, Asp...
domenica 3 novembre 2013
Cosa non si perdona alla Cancellieri ?
Al ministro Cancellieri non si perdona non di essersi interessata di un carcerato ma di averlo fatto per un potente amico. Se però la giustizia è uguale per tutti, anche l'umanità si deve a tutti.
sabato 2 febbraio 2013
Povera grecia.
L a crisi economica della Grecia, secondo
un rapporto diStandard
&Poor’s, è, perdurata e
vastità addirittura più
grave di quella che nella
Germania dei primi anni
Trenta portò Hitler al
potere.
La popolazione
sta precipitando in uno
stato di miseria.
Tutto
ciò non accade in una
remota contrada
dell’Africa dell'Asia. È
dunque possibile che
l’Europa cristiana e
social democratica non
abbia da dire (e fare)
nulla?
Per ora lo è stato, nell'indifferenza generale, nel quasi totale silenzio dei media, nell'ancora precaria illusione del nostro scampato pericolo.
domenica 20 gennaio 2013
L'onestà di Mario Monti
Un tempo potevamo dire: io aiuto il mio Paese facendo bene e con onestà il mio mestiere, la mia parte. Oggi non basta più. Se non ci impegniamo diretta- mente, se non sacrifichiamo qualcosa di personale , questo Paese non avrà futuro e su di noi cadrà una colpa grave. Una colpa che non avrà prescrizione.
Mario Monti
giovedì 10 novembre 2011
Il senso dello Stato e della responsabilità per Berlusconi.
L'ultimo regalo al paese Berlusconi lo ha fatto quando ha deciso di rendere "indefinite" ed "indefinibili" le sue dimissioni. E volato lo spread ed è crollata la borsa. Ancora non aveva capito il Premier che non è più tempo di giochi e giochetti, i mercati non aspettano nè i suoi nè i nostri tentennamenti e neanche sono più disponibili a dargli fiducia e tempo. Ora servono decisioni rapide, che diano risultati, e naturalmente che vadano nella direzione del risanamento richiesto dall'Europa. L'Italia ancora una volta deve ringraziare il presidente della Repubblica, la fiducia di cui gode in Europa e la sua credibilità. Decisiva potrebbe essere la strada già delineata con la nomina, neanche tanto a sorpresa, di Mario Monti a senatore a vita, una mossa che prelude alla sua designazione, non appena sarà approvata in tutta fretta la legge di stabilità, alla guida di un esecutivo di emergenza nazionale. E' solo un governo auterevole e credibile che può tranquillizzare i mercati ed il resto del mondo. Se ancora si riesce a rimanere aggrappati, con le unghie e con i denti, sul bordo del precipizio lo si deve ancora una volta a Napolitano, il Presidente che qualche idiota, fino a non molto tempo fa, accusava di essere d'ostacolo al rinnovamento. Lo si accusava persino, in senso spregiativo, di essere un "vecchio comunista". Personalmente ne vorrei molti al Governo di comunisti come lui. Mentre invece quanto prima Berlusconi, e la sua corte di giullari e di incompetenti, sbaraccano e lasciano istituzioni ed incarichi, meglio sarà per il paese. Non più tardi di ieri qualche opinionista da strapazzo, di certo non disinteressato, lodava il comportamento del premier. Le sue decisioni erano definite da vero statista. Si possono dire tante sciocchezze senza paura di essere smentiti, ma definire il Cavaliere uno statista dopo quello che ha combinato, non sul piano personale, ma come presidente del Consiglio, e naturalmente non da solo, vuol dire non avere la minima visione della realtà, o avere qualche, o molti interessi da difendere. Nessun uomo credibile potrebbe sostenere questa ragione. Una tale valutazione rimane nella sfera delle opinioni personali di una corte di giullari irresponsabili e ridicoli, fenomeni da baraccone, caravanserraglio di opportunisti, che hanno fatto epoca, ridicolizzato il paese, oltre ad avergli procurato enormi danni. Ora prò si è forse imboccata la strada giusta, quella tracciata da Napolitano, un tecnico come Monti sarà il presidente incaricato che dovrà verificare la possibilità di costituire un governo tecnico di unità nazionale, la qual cosa oramai è chiesta da tutte le associazioni del paese. Anche Berlusconi sembra intenzionato a sostenere lo sforzo di Monti, dopo aver chiesto fino all'esasperazione elezioni immediate. Peccato che la decisione sia stata assunta dopo aver capito che in caso contrario si sarebbe spaccato il partito, altro che senso di responsabilità, dura, e forse spiacevole, necessità. Fatto il governo con un tecnico toccherà comunque ai partiti sostenerne le decisioni, e qualche furbo pensa già di defilarsi. Il paese li aspetta comunque al varco, per capire se è davvero iniziata una fase nuova o se si vuol far credere di essere disposti a cambiare tutto, con l'illusione di salvare se stessi e con la vaga speranza che tutto rimanga come prima.
lunedì 7 novembre 2011
Mi dimetto io da Italiano, non potendo sempre aspettare i suoi comodi.
Le notizie si rincorrono, si passa da un si ad un ma e ad un no. Ferrara e Libero aprono il balletto, Berlusconi sta per cedere, "il passo è cosa acclarata, è questione di ore. Alcuni dicono di minuti". Ma allo stato attuale non vi ancora nulla di certo e di definitivo anche se sono in molti ad aspettare la lieta novella. Forse si aspetta davvero l'ora del destino , chissà non si decida finalmente di accogliere anche quel grido di dolore che giunge d'oltralpe : "in nome di Dio, dell'Europa e degli Italiani vattene". Purtroppo il Premier tarda, le ore passanao e lui resiste, rinchiuso nel palazzo, caparbio ed ostinato come un mulo. Nel vuoto degli ampi salonio di rappresentanza forse non pensa già più all'Italia, ammesso vi abbia mai pensato, probabile pensi ai numerosi processi e come sarà poi possibile invocare il "legittimo impedimento". Nell'ora che batte il destino, viene da dire, forse si deve a questo punto affidarsi al buon esempio, chissa che poi anche il Cavaliere lo segua. Iniziare dal Presidente della Repubblica, neanche se ne parla, è l'unico con una testa sulle spalle, e poi è anche affidabile e credibile. Di questi tempi è meglio farne tesoro. Allora comincio proprio io e mi assumo le mie responsabilità, e chi vuole mi segua. O lui o io a questo punto, assieme non possiamo più stare, non posso sopportare di condividere le sue responsabilità, sia nei confronti del paese che del resto d'Europa. E' per questo che, con decisione inequivocabile, con decorrenza immediata, mi dimetto da cittadino e da italiano, non ne voglio più sapere nulla e nessuno si azzardi a chiedermi più sacrifici. Ne riparleremo poi, non appena Berlusconi se ne sarà andato, non appena si sarà dimesso. Solo allora deciderò, se e come rientare nei ranghi, se ritornare a far parte della comunità e degli italiani. Per ora attendo.
venerdì 4 novembre 2011
Le bugie di Alfano hanno le gambe corte.
Nel fuggi fuggi generale del Pdl è logico e anche normale che il Segretario del partito voglia tranquillizzare tutti, anche gli elettori. E' legittimo quindi che Alfano sostenga, in ogni confernza stampa, che ci sono i numeri per governare nonostante le defezioni a favore dell'Udc o la sottoscrizione di un documento in cui alcuni deputati del Pdl chiedono al Premier di fare un passo indietro. Se il Partito crolla insomma, è normale che il segretario cerchi di mettere qualche paletto a sostegno. Quello che è sbagliato è il fatto di farlo deformando come al solito la realtà. Di certo questa prassi è stata costante con Berlusconi, ed il Cavaliere può essere considerato un esperto in materia, ma la verità deve essere sempre fatta salva. Alcune cose infatti si possono perdonare al "Segretario" Alfano, ma non il fatto che ancora sostenga, in mala fede, la tesi che si debba per forza di cose continuare con questa maggioranza perchè è stata voluta e votata dagli italiani. Ancora una volta ci si scorda che la maggioranza voluta dagli italiani era un'altra, e che questa, strada facendo, ha perso pezzi importanti. Ancora una volta ci si dimentica, o si finge di farlo, che questo Governo governa , o cerca di farlo, con numeri risicati e solo dopo aver aver attinto ad ampie mani in Parlamento, non si sa in modo quanto trasparente, sia a destra che a manca, imbarcando anche gente che era stata eletta con di Pietro. E allora Alfano la smetta una buona volta di raccontare agli italiani la baggianata del Governo voluto dagli elettori. Quello è da tempo che è finito, è svanito nel nulla. Questo è da molti definito il Governo di Scilipoti. Un po di serietà a questo punto farebbe bene a tutti, sopratutto ad Alfano, che dovrebbe preoccuparsi di riscattare il suo pessimo trascorso da ministro. Ma la serietà, come si sà, si accompagna sempre alla verità e prima o poi bisogna anche raccontarla.
giovedì 3 novembre 2011
Berlusconi, scaduto il tempo per convincere sarà convinto a lasciare.
Il Consiglio dei ministri convocato per il G20 non ha partorito proprio nulla. Un presidente del Consiglio inaffidabile, e screditato, non solo in patria ma nel mondo, oggi a Cannes, cercherà di convincere in poche ore, sia la Merkel che Sarkozy che il suo Governo farà in pochi giorni tutto quello che non è riuscito a fare in quasi 20 anni di potere. Impresa titanica come si vede, addirittura impossibile. Naturalmente, e solo per cercare di salvare se stessi, i suoi interlocutori fingeranno di certo di lasciarsi convincere; il difficile sarà poi convincere i mercati. Se nel Governo non si è più d'accordo quasi su nulla, nel Pdl si è oramai giunti alla conta. Ancora poco e poi forse inizierà il fuggi fuggi generale. La nave affonda, ed è un classico, i topi scappano, cercando una scialuppa. Bossi, Il migliore e più fedele alleato del premier, non ha più parole, si limita ai grugniti ed alle volgarità, esempio fulgido di cultura di governo. Finita la sceneggiata in Europa per Berlusconi, l'augurio è che il rientro in patria sia finalmente chiarificatore. Napolitano ha già dato inizio alle consultazioni, per ora informali. Ma l'aria che tira è quella della smobilitazione. La speranza una sola, forse se ne vanno, siamo all'ultimo atto e poi salta il paese. E' triste ma è così, siamo ad un passo dal baratro, e di certo saranno duri da sopportare i sacrifici richiesti per evitare il peggio. L'importante è che comunque questi inetti se ne vadano, che finalmente il Premier tolga il disturbo, ci liberi di un cruccio, di un grave problema per tutti, della sua ingombrante e costosa presenza.
martedì 25 ottobre 2011
Il dileggio di Sarkozy e della Merkel la dicono lunga su quel pensano di Berlusconi in Europa.
Certo si potrà anche protestare, lo può fare il Minisitro degli Esteri, il presidente del Consiglio che si è visto deriso, o addirittura il presidente delel Repubblica, ma il sorriso beffardo di Sarkozy e della Merkel non potrà essere scordato per anni. Si dirà di certo che è una caduta di stile del presidente Francese, uno scivolone delle teutonica Angela, o una sua piccola vendetta per quell'indecente "culona" che ha attraversato l'Europa. E' vero, Sarkozy trionfa sulle disgrazie altrui visto che non può farlo sui meriti propri. Ripetiamocele tutte le considerazioni, prendiamocela pure con la grandeur francese, con la presunzione tedesca o con il mondo intero. Di certo però riconosciamolo, quel sorriso beffardo e di compassione la dice lunga su come venga considerato il nostro Presidente del Consiglio in Europa, di come abbia saputo guadagnarsi rispetto e ammirazione tra i suoi stessi alleati. Parliamo pur male degli altri, ma riconosciamo che quel sorriso ironico e strafottente ce lo siamo meritato fino in fondo, non fosse altro per l'unica colpa di aver sopportato Berlusconi fino a questo momento.
lunedì 24 ottobre 2011
Governo: si trovano sempre alleati quando i sacrifici li debbano fare i soliti noti.
Ed eccoli ancora, freschi e sereni come una Pasqua, pronti a dire che la riforma delle pensioni la vuole l'Europa. L'Europa chiede un piano per lo sviluppo, il resto e le scelte toccano all'Italia ed al suo Governo. Quello che è grave è che il nostro Governo non decide, non ha ancora un programma, non riesce a darsi un progetto. Ed ora alle dichiarazioni di chi vorrebbe mettere mano ad una riforma delle pensioni per "soddisfare l'Europa" risponde la Lega dichiarandosi contraria , non senza molte ragioni, all'ipotesi di una ridiscussione dell'età pensionabile. Quando si chiedono sacrifici ad un paese intero si tratta, come sempre, di avere delle priorità e di dare il buon esempio. Si doveva cominciare dai costi della Politica, purtroppo nonsotante le tante chiacchere, non si sono visti grandi risultati. E' toccato poi alle Provincie ma si è fatto solo per finta. Che fine hanno fatto poi le liberalizzazzioni, chieste sempre dall'Europa, ma osteggiate in Italia financo da autorevoli membri del Governo. Chi avrà il coraggio ad esempio di far votare l'abolizione dei vari ordini professionali ? Li aspettiamo al varco, vorremmo vedere la schiera degli avvocati del Premier, così numerosa in Parlamento e sempre pronta a difendere i suoi interessi. Che rispondere poi persino alla Confindustria che per prima si è lanciata nella campagna sacrosanta di una tassa sulle grandi ricchezze. lo faceva per questioni di equità sociale. Chissà perchè invece si vuole partire ancora una volta dal fondo, dai lavoratori, dai pensionati, dai più deboli. E se la Lega si oppone ci travano sempre nuovi alleati sulla strada dei soprusi nei confronti delle categorie più debolil. Pare infatti ci sia già una certa disponibilità di UDC e Finiani , forse per dividere la maggioranza, o per liberarsi del premier. Non mi pare però una grande tattica politica, mi sa che rischierebbero di pagarla cara anche loro. Il paese è allo stremo, ed i soliti noti non possono dare in eterno e pagare per tutti.